>> Invito
Il 24 aprile gli armeni di tutto il mondo
commemorano le vittime del Genocidio armeno, il primo genocidio del 900, non
ancora riconosciuto ufficialmente dagli eredi dei responsabili del crimine, che
servì da banco di prova per Hitler.
Un milione e mezzo di vittime innocenti ancora attende giustizia.
La morte ha diverse facce ma almeno nella memoria tutti dovrebbero avere gli
stessi diritti, senza alcuna discriminazione politica, etnica, religiosa o di
qualsiasi altro tipo. Allora perché si parla di alcune vittime e di altre no?
Perchè la memoria è un privilegio di pochi eletti?
Di questo e di altro parleremo nella Biblioteca
Comunale di Rieti il prossimo 27 aprile durante il convegno "Memoria: diritto o
privilegio?".
Il convegno si inserisce nel progetto socio
culturale “Armenia. Un Paese da (ri)scoprire” esordito a Rieti lo scorso maggio
e giunto alla sua seconda edizione. Il progetto ha trovato grande accoglienza
nella città di Rieti, vantando anche un vivo interesse e attiva partecipazione
delle istituzioni. In particolare il Presidente del Consiglio Comunale ha
predisposto un ordine del giorno sul riconoscimento del Genocidio armeno,
inoltre, l'emmittente locale “Sabinia TV” ha dedicato uno spazio alla
discussione della questione.
In occasione verrà consegnato ufficialmente l'Atto
di riconoscimento del Genocidio armeno, previsto nell'ordine del giorno del
Consiglio Comunale dello scorso 20 marzo dal Presidente del Consiglio Comunale
Gianni Turina, approvato all'unanimità.
La bocciatura da parte del Consiglio
costituzionale francese della legge - proposta dalla parlamentare Valérie Boyer,
faticosamente approvata dal parlamento e promulgata dal Presidente - che rendeva
reato il negazionismo di tutti genocidi riconosciuti dalla Repubblica, e non
solo della Shoà, ci ha convinti che è necessario approfondire i perché della
discriminazione fra i genocidi e tenere viva la memoria del genocidio
dimenticato: il Metz Yeghern degli armeni.
La libertà di espressione e di ricerca storico
scientifica è fondamentale, ma non è possibile che questa possa essere invocata
solo contro la memoria di alcuni e non di altri, nessuno ha mai messo in
discussione la legge Gayssot sulla Shoà, e, ancor meno, che possa essere usata
contro la realtà dei fatti: tutti i genocidi hanno pari dignità e la loro
memoria diritto a pari tutela.
Per questo abbiamo deciso di dedicare l’incontro
del 27 aprile al diritto alla memoria, che non può essere privilegio solo di
alcuni né venire subordinato agli equilibri internazionali, rendendolo così
ostaggio di pressioni straniere. Grazie alla collaborazione della Biblioteca
comunale di Rieti, questa giornata dedicata alle memorie dimenticate non rimarrà
un evento isolato, ma diventerà un appuntamento a cadenza annuale.
Il programma del convegno:
16.30 Accoglienza. Saluti istituzionali
17.00 Proiezione del documentario “I figli
dell'Ararat. L'avamposto”, regia di
Grazia MICHELACCI, Rai 3
18.00 Metaksya VANOYAN, organizzatrice dell'evento
“Giannizzerismo culturale”
18.20 Giuseppe BETTONI, professore di Geopolitica
all'Universotà Tor Vergata
“Rappresentazione di una negazione”
18.40 Ferdinando MENCONI, scrittore e redattore de
“La voce del ribelle”
“La geopolitica del negazionismo”
19.00 Ileana TOZZI, dirigente scolastico
“Il ruolo della scuola nella formazione di generazioni consapevoli”
19.20 Gianni TURINA, Presidente del Consiglio Comunale di Rieti
“Il ruolo delle istituzioni dell'affermazione delle verità storiche”
19.40 Dibattito e chiusura
L'ingresso è libero.
Metaksya Vanoyan
c/o studio foto-video Blow Up
Via della Verdura 53, Rieti 02100
Tel. 0746 19 70 414 |